Andrea Scozzoli (Aires) commenta l’accordo con trade

Il presidente dell’Associazione Italiana Retailer Elettrodomestici Specializzati ha commentato l’accordo di programma sui RAEE

I punti vendita di elettronica di consumo da sempre rappresentano un anello fondamentale nel processo che porta alla corretta gestione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche. Il costante contatto con il consumatore e la tipologia di prodotti venduti, offre loro sia la possibilità sia la responsabilità di garantire i servizi di ritiro 1 contro 1 e 1 contro 0 e di divulgare la conoscenza di questa modalità di raccolta. Con l’inizio del nuovo è entrato in vigore il nuovo Accordo di programma che offre al trade le linee guida per la corretta gestione dei RAEE. Ecco il commento di Andrea Scozzoli, presidente di Aires, sul nuovo documento.

Dal 1° gennaio 2023 è in vigore il nuovo Accordo di programma che regola le condizioni di servizio presso i luoghi di raggruppamento della distribuzione. Aires Confcommercio è tra i firmatari in rappresentanza delle associazioni di categoria nazionali di riferimento del mondo retail. Quali sono gli obiettivi condivisi dalle parti con la stipula dell’Accordo?

«Il nuovo Accordo ha due obiettivi principali: far aumentare i volumi di RAEE raccolti da parte dei luoghi di raggruppamento della distribuzione e allargare il più possibile la base di rivenditori di AEE associati che decidono di costituire siti di raccolta dei rifiuti elettronici serviti dai Sistemi Collettivi nell’ambito del Sistema gestito dal CdC RAEE. Per raggiungerli è necessario che i retailer siano ben consapevoli della loro responsabilità nella gestione dei RAEE e che sempre più consumatori siano informati della possibilità di consegnare i RAEE nei punti vendita al momento dell’acquisto di un nuovo prodotto. I rivenditori di AEE sono l’anello della catena commerciale a contatto con il consumatore: questa posizione attribuisce loro sia la possibilità sia la responsabilità di garantire i servizi di ritiro 1 contro 1 e 1 contro 0 e di divulgare la conoscenza di questa modalità di raccolta».

Quali sono le novità introdotte per raggiungere questi obiettivi?

«La scelta di un meccanismo di incentivazione alla base dell’assegnazione dei premi di efficienza e la costituzione di un fondo da erogare mediante specifici bandi ai retailer che promuovono attività di comunicazione destinate ai consumatori».

I destinatari dell’Accordo sono tutti i rivenditori di AEE, dalle grandi catene e ai singoli punti vendita, dislocati sul territorio nazionale. Ritiene che la conoscenza del documento sia sufficientemente diffusa tra questi soggetti o risulta necessario intensificare la comunicazione?

«Ritengo che sia fondamentale l’impegno delle associazioni firmatarie a intensificare la comunicazione e rivolgersi soprattutto ai retailer più piccoli, tra i quali la conoscenza del documento è attualmente meno diffusa rispetto alle grandi catene. Un importante incentivo alla realizzazione di nuovi LdR è previsto dal documento stesso e consiste nella costituzione di un fondo da assegnare alle associazioni che promuovono la creazione di LdR da parte dei singoli associati. Il fondo mira a favorire il coinvolgimento di sempre più operatori della raccolta all’interno del sistema RAEE. A questo scopo, è stato stabilito anche un target numerico: la costituzione e l’iscrizione al portale del CdC RAEE di 50 nuovi LdR l’anno per un periodo di tre anni».

L’Accordo prevede per la prima volta la costituzione di un fondo da parte dei produttori di AEE da erogare direttamente ai retailer che si impegnino a realizzare campagne di comunicazione verso i consumatori. Quali vantaggi può portare al sistema di gestione dei RAEE la costituzione di questo fondo?

«Direi che i vantaggi sono molteplici. I consumatori, grazie all’attività di comunicazione dei punti vendita, possono venire a conoscenza e usufruire di un canale di conferimento comodo e sicuro per avviare i rifiuti elettronici a corretto riciclo. È la prima volta che l’Accordo di programma prevede e incentiva la comunicazione relativa al ritiro dei RAEE da parte della distribuzione e questa è una leva molto importante da cavalcare perché gode di punti di forza più significativi rispetto alla comunicazione aziendale: il contatto diretto con il consumatore, la ripetizione e la continuità del messaggio.
A loro volta, i rivenditori, in particolar modo i più piccoli, hanno la possibilità di venire a conoscenza e beneficiare dei vantaggi derivanti dall’operare all’interno del sistema gestito dal CdC RAEE: servizio di ritiro dei RAEE raccolti, premi di efficienza, trattamento dei rifiuti elettronici raccolti in impianti certificati.
Sottolineo che l’Accordo è stato firmato in un momento veramente propizio, caratterizzato da una forte spinta delle aziende verso la sostenibilità e l’economia circolare: raccogliere e gestire correttamente i RAEE è un comportamento che traduce questa spinta in azioni, sia che i rifiuti elettronici raccolti vengano portati presso le aziende del trattamento per il recupero di materie prime seconde, sia che si opti per la riparazione e il riutilizzo delle apparecchiature».

A proposito di economia circolare, a livello normativo ci sono punti di miglioramento che dovrebbero essere valutati?

«Sì, uno spunto di miglioramento normativo potrebbe essere lo snellimento dell’iter burocratico relativo alla preparazione per il riutilizzo delle apparecchiature riconsegnate dai consumatori, nei casi in cui sia possibile ricondizionarle, testarle e reimmetterle sul mercato».

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