la Corte distrettuale degli Stati Uniti ha rimosso, con effetto immediato, le restrizioni imposte a Xiaomi dal ban di Trump
Prima vittoria di Xiaomi contro il ban imposto da Trump che in uno dei suoi ultimi provvedimenti prima di lasciare la Casa Bianca aveva sostenuto che la società cinese abbia dei rapporti stretti con l’esercito del proprio paese e per questo non può essere affidabile. Per questo Xiaomi aveva fatto ricorso contro questo provvedimento. Xiaomi in un comunicato ufficiale ha annunciato che il 12 marzo 2021 la Corte distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto di Columbia (la “Corte”) ha concesso un’ingiunzione preliminare riguardo l’attuazione e applicazione della designazione di Xiaomi quale “Compagnia militare cinese comunista”. Ai sensi del provvedimento ingiuntivo concesso, la Corte ha rimosso, con effetto immediato, la restrizione per le persone statunitensi all’acquisto di titoli della Società e l’obbligo per le persone statunitensi di cedere le proprie partecipazioni. La Società ribadisce di essere una società quotata in borsa e gestita e gestita in modo indipendente che offre prodotti di elettronica di consumo esclusivamente per uso civile. La Società ritiene che le decisioni di designarla come “Compagnia militare cinese comunista” siano arbitrarie e il giudice è d’accordo. Detto ciò, la Società continuerà a richiedere al tribunale di rimuovere definitivamente tale designazione. Nel comunicato ufficiale Xiaomi sottolinea che “Nel corso degli anni, l’azienda ha offerto straordinari prodotti di elettronica di consumo come smartphone e smart TV con un ottimo rapporto qualità prezzo ai consumatori di tutto il mondo. La Società si impegna a lavorare con i suoi partner globali per consentire a tutti nel mondo di godere di una vita migliore attraverso soluzioni innovative tecnologia”.