Chechi Volantino

Riccardo Chechi, Owner & Sales Director di QBerg, dati alla mano, analizza lo stato di salute dei classici flyer promozionali

La trasformazione digitale delle promozioni mette i retailer di fronte ad una nuova sfida. Come utilizzare uno strumento che nella sua nuova versione sembra perfetto per incrementare le vendite online per portare i clienti in negozio? Con Riccardo Chechi, Owner & Sales Director di QBerg, abbiamo cercato di rispondere anche a questa domanda.

Nell’era della digitalizzazione, dei comparatori online, perché il volantino è considerato ancora uno strumento efficace (anche se costoso, invecchia dopo qualche ora e al quale pochi sono interessati)?

Ultimamente tutti parlano dell’online che però rappresenta ancora meno del 25/30% del totale di sellout. Il resto si fa nei punti vendita fisici e il volantino rimane un “drive-to-store” fortissimo, caratteristica che non ha perso, anzi.

I numeri che cosa dicono?

Visto che in QBerg ci occupiamo di numeri, partiamo da quelli. Considerando la GDS (Catene+Gruppi+Game e IT spec), il numero totale di Promozioni (ovvero Volantini) analizzato tra il 2015 e 2021 evidenzia che, a parte una flessione nel 2016/17, dal 2018 è in netta e continua crescita. Il trend positivo continua nel primo quadrimestre 2022, sia in merito al numero di Campagne +25% (ovvero i temi dei volantini), che di Promozioni (+27%) e di numero di Osservazioni di prodotti.

La digitalizzazione dei flyer offre vantaggi oggettivi…

La digitalizzazione del volantino e la sua veicolazione non più, o meglio, non solo nelle caselle della posta in versione cartacea, ha contribuito a dare nuova vita e ad amplificare enormemente la visibilità di tale media, senza flessione nemmeno nel periodo del lockdown. Nella sua “nuova pelle” digitale, il volantino viene messo a disposizione dei consumatori attraverso aggregatori, pagine social, newsletter, nella sua peculiare forma di sfogliabile simil cartaceo, a cui i retailer ci hanno abituati grazie ad anni di forti investimenti, e continuando a trasmettere quel fortissimo senso di “convenienza per default” derivante dal fatto che non è personalizzato, che non fa leva su preferenze del singolo utente, che non scade dopo un’ora…

C’è un altro aspetto importante da considerare: ‘Quale media fa branding sia lato manufacturer che lato retailer?’ La mia risposta è: ‘Solo il volantino’. E se guardiamo i dati degli ultimi due anni, vediamo proprio crescere, sia le aree brandizzate all’interno dei flyer promozionali, sia i prodotti esposti senza prezzo, ovvero solo per fare vetrina.

Quali sono oggi le alternative valide al classico volantino?

L’unica vera alternativa al volantino che vediamo, sono le Web Promo o Campagne Web. Al pari dei volantini hanno un titolo e un periodo di validità ma il loro “abito” non è più in formato sfogliabile (che sia cartaceo o digitale), la loro caratteristica è che presentano una lista di prodotti cliccabili per essere acquistati online o prenotati per il ritiro sul punto vendita. L’enorme crescita di tale tipologia di attività (ne registriamo ormai quasi 700 al mese) non la definirei però “alternativa” al volantino, ma “complementare”.

Entrambi i media crescono e, anche se uno spinge a far entrare la gente nei punti vendita e l’altro a far fare acquisti prevalentemente online, giocano la stessa partita.

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