fujifilm

La filiale italiana si è riorganizzata e ha dato vita a due nuove entità: Fujifilm Italia S.p.A. e Fujifilm Healthcare Italia S.p.A.

Lo scorso 1° aprile si è aperto un nuovo corso per Fujifilm Italia: con il riassetto societario avvenuto, ha dato origine alle nuove entità Fujifilm Italia S.p.A. e Fujifilm Healthcare Italia S.p.A., oltre alla divisione Device Technology. La nuova DT Business Domain rappresenterà un’importante opportunità per espandere la presenza dell’azienda su nuovi mercati e consolidare ulteriormente i piani di crescita.

«Questa riorganizzazione non solo rappresenta un passo importante nel nostro percorso aziendale, ma si propone di offrirci una maggiore flessibilità operativa e di renderci più competitivi nei mercati in cui operiamo» spiega Guglielmo Allogisi, che ha assunto l’incarico di Chief Operating Officer di Fujifilm Italia S.p.A.. La nomina di Allogisi ha fatto sì che Maurizio Mori e Paolo Zerbi assumessero, rispettivamente, il ruolo di general manager dell’Imaging Solutions e della nuova divisione Device Technology. Per Zerbi, inoltre, la nomina si aggiunge a quella di general manager della Graphic Communication Business Domain.

Quali sono i primi passi del suo nuovo incarico all’interno della “nuova” Fujifilm?

«Il mio obiettivo è quello di sviluppare due importanti progetti paralleli: da un lato accelerare l’implementazione di nuovi strategici business, nonchè canali e nuove sinergie di prodotto orientati alla creazione di soluzioni; a questo si aggiunge consolidare i business esistenti e promuovere il nostro impegno nei settori Device Technology (DT) e B2B industrial Solutions per raggiungere gli ambiziosi traguardi che ci siamo prefissati.

In secondo luogo sarà poi indispensabile sviluppare un’unica energica squadra composta da persone che siano di supporto alla crescita del business e che lavorino con la consapevolezza di far parte di un unico team, fortemente motivato e che ambisca al raggiungimento degli obiettivi comuni, nonostante i membri provengano da Business Domain e dipartimenti differenti.».

Passando al mercato fotografico. Qual è lo stato di salute del settore?

«Il paragone sembrerà strano, ma quello fotografico è un comparto ormai con dinamiche simili a quello del grande elettrodomestico: è un mercato stabile che anno dopo anno conferma i suoi numeri sia a volume sia a valore. Per quanto riguarda Fujifilm, accade sempre più frequentemente che gli ordini superino la produzione. Tutti i player del mercato si trovano infatti ancora a fare fronte allo shortage dei prodotti generato dalla carenza di microchip e sensori. Nel nostro settore l’innovazione è costante e la fascia alta è premiata dal numero sempre crescente di appassionati di fotografia».

Quindi la fotografia a conservato il suo fascino?

«Certamente, e Fujifilm ha tutte le carte per introdurre e accompagnare i consumatori in questo viaggio affascinante. Per noi, ad esempio, instax è una porta d’ingresso nel modo foto perché permette di ‘seminare’ anche nelle nuove generazioni e nel grande pubblico la pratica della fotografia. Rappresenta il punto di partenza su cui costruire: i fotografi professionisti di domani li dovremo conquistare con i nostri prodotti e fidelizzarli al nostro brand».

Come si stanno muovendo i vari canali in questo comparto?

«Sicuramente l’ampiezza della nostra offerta, che va dalle instax alla gamma GFX e alla serie X, passando anche dalle soluzioni di stampa, ci rende un partner ideale per i diversi canali, dal photo specialist alle catene di elettronica di consumo. La nostra strategia è quella di siglare delle partnership solide con tutti quei retailer che intendono trattare la fotografia e i nostri prodotti in modo strutturato. Quindi dialoghiamo con tutti».

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