FIVE

FIVE è un’azienda italiana che ha deciso di produrre e-bike nel nostro Paese, spostando la produzione dalla Cina all’Italia e può diventare un partner interessante per il canale technical. Abbiamo incontrato il suo amministratore Fabio Giatti

FIVE (Fabbrica Italiana Veicoli Elettrici) è una realtà unica nel panorama industriale italiano. L’azienda nasce da una costola del Gruppo TERMAL, specializzato nel settore della climatizzazione nel canale installatori. I primi passi nella mobilità elettrica risalgono al 2008 quando viene realizzata la prima e-bike a marchio Wayel con tecnologie innovative, progettata e disegnata in Italia, ma poi prodotta in Asia dai propri partner industriali a Shangai. Ma nel 2017, una scelta contro corrente come ci racconta Fabio Giatti, amministratore di FIVE.

Fabio Giatti, FIVE

Come nasce l’idea di produrre in Italia?
Nel corso degli anni l’attività legata alla mobilità elettrica si è sviluppata e il mercato si è ingrandito per cui abbiamo deciso di realizzare a Bologna il primo stabilimento per la produzione esclusiva di e-bike che è stato inaugurato nel 2017. Una inaugurazione importante durante la quale era intervenuto tra l’altro anche l’allora Ministro dell’ambiente Galletti. Con l’apertura della nuova fabbrica abbiamo di fatto effettuato una rilocalizzazione dalla Cina in Italia della produzione, rendendo ancora più made in Italy i nostri prodotti anche perché ad oggi sempre più subfornitori sono italiani e europei, mentre in passato erano prevalentemente cinesi.

E cosa fate in questo impianto?
In questo impianto di circa 7.000 mq, che è il nostro fiore all’occhiello, abbiamo un’area dedicata all’assemblaggio delle biciclette elettriche, un reparto per la verniciatura delle biciclette stesse e successivamente nel 2018 ci siamo attrezzati anche per la produzione delle batterie per e-bike. Questo è per noi un punto di vanto perché sul mercato italiano non ci sono realtà industriali che possano vantare questi tre step del processo produttivo di e-bike, in particolare per quanto riguarda il pacco batteria che è un elemento di assoluto valore, insieme al motore, per quanto riguarda la costruzione di una bicicletta elettrica.

FIVE ha molte anime, ce le racconta?
Nel corso del tempo abbiamo cercato di differenziare il nostro business. Con una divisione creata per offrire il noleggio a lungo termine, sia alle aziende che vogliono dare ai propri dipendenti soluzioni per la mobilità elettrica con monopattini e bici elettriche, ma abbiamo anche soluzioni rivolte al settore turistico. Da quest’anno abbiamo ampliato la nostra offerta di prodotti, quindi non più solo e-bike ma anche monopattini, scooter elettrici e minicar elettriche. Monopattini e scooter elettrici sono fatti realizzare da dei partner esterni e vengono commercializzati, mentre per le minicar abbiamo siglato una partnership distributiva con il produttore cinese. Riassumendo, i brand che fanno parte di FIVE sono: Wayel dedicato alle bici a pedalata assistita, e oggi anche scooter e monopattini elettrici; Italwin, storico marchio italiano di city bike elettriche; Lockbike con le innovative ciclostazioni ibride; Today Sunshine per la distribuzione della minicar elettrica in Italia.

Ad oggi a quale canale vi appoggiate per la commercializzazione dei vostri prodotti?
Ad oggi i nostri prodotti vengono commercializzati attraverso il canale dei rivenditori specializzati di biciclette e anche di motociclette. Ma stiamo guardando con interesse al canale della grande distribuzione specializzata che in questi mesi sta realizzando numeri particolarmente interessanti nel comparto della mobilità elettrica.

Quale supporto fornite al retail?
Oltre ad un’ampia scelta di prodotto “Made in Italy” siamo in grado di offrire una struttura ben rodata che ci permette di garantire un ottimo servizio post vendita a tutti i nostri partner, che magari non sono attrezzati per offrire questo servizio direttamente nei loro store. Grazie a una rete di CAT nazionale coordinata siamo in grado di fare fronte alla gestione di eventuali problematiche che possono insorgere dopo l’acquisto. E questo può essere certamente un valore aggiunto anche per chi non è storicamente un rivenditore di bike. Non dimentichiamo che stiamo parlando di prodotti che richiedono un certo tipo di manutenzione e che devono garantire sempre un certo grado di sicurezza e quindi nulla può essere improvvisato. E avere un’officina specializzata convenzionata nelle vicinanze del proprio store in una fase di post vendita o anche pre vendita è certamente un plus non da poco.

Il boom della mobilità elettrica è una moda passeggera oppure diventerà un mercato stabile? Come portare questo settore alla maturità? Su quali aspetti puntare nella comunicazione al consumatore finale
In realtà quello della bici elettrica è un business già presente molto prima del boom della domanda post lockdown. Stiamo parlando di un prodotto che ha ormai una grande notorietà. La sua crescita è stata lenta, ma costante fino ad oggi dove l’incremento è stato esponenziale grazie sia alla “promessa” degli incentivi, sia a un fenomeno globale che sta sposando la mobilità elettrica come scelta sia per gli spostamenti di lavoro all’interno della città, sia nell’ambito dell’attività sportiva o del tempo libero. Una accelerazione che porterà il mercato in una fase di stabilità e di maturità. In questa fase spero che il mercato italiano si uniformi a quello dei paesi nord europei dove il valore e la qualità del prodotto sono il primo argomento di vendita e di scelta. Sono ottimista in questo senso perché nel nostro Paese il prezzo medio di questi prodotti sembra aver tenuto nel tempo nonostante i volumi abbiano subito una impennata impressionante. Questo perché è aumentata la qualità della componentistica e quindi del prodotto finito. Il fatto che la bici elettrica o il monopattino siano percepiti come prodotti di valore e non come dei gadget, è per me una cosa importante perché è una garanzia della sanità di un comparto che si è consolidadata in questi anni.

Quali sono i vostri obiettivi nel medio periodo?
In tre anni siamo riusciti a triplicare il nostro fatturato e riportare la produzione in Italia con tutte le difficoltà del caso. Partendo da questo, contiamo di aumentare la produzione del 50% dal prossimo anno e raggiungere nel medio breve-medio periodo il target di 30.000 e-bike prodotte all’anno, anche perché la domanda del mercato è in forte crescita. Per quanto riguarda il retail potremmo strutturarci per siglare delle partnership importanti anche con il canale technical. Sia con i nostri marchi sia con dei prodotti che possiamo assemblare seguendo le specifiche richieste di eventuali nuovi partner commerciali sviluppando anche prodotti ad hoc. Abbiamo il know how e siamo assolutamente in grado di farlo.


IMPIANTO PRODUTTIVO ALL’AVANGUARDIA

Con i suoi 7.100 metri quadrati edificati l’impianto di FIVE è realizzato, secondo la logica ZEB (Zero Energy Building), rappresenta il primo progetto in grado di coniugare efficienza energetica, produzione industriale e sostenibilità ambientale. Il doppio impianto fotovoltaico sul tetto è in grado di produrre 257.000 Kw/h all’anno, energia sufficiente non soltanto per garantire l’illuminazione e il comfort abitativo, ma anche per la propria produzione industriale. Il surplus di 17.000 kW/h all’anno è immesso in rete. Lo stabilimento consente lo stoccaggio sopraelevato di 2000 telai e offre 19 postazioni di assemblaggio. A pieno regime, la fabbrica ha una capacità produttiva di 35.000 veicoli elettrici all’anno. Il magazzino è composto da 860 postazioni in cui possono essere stivati circa 3.200 mezzi. Dal 2018 sono state installate le macchine automatiche tornitura e fresatura per produzione ciclostazioni e un impianto automatizzato per assemblaggio batterie.