Sostenibilità, innovazione, capacità di adattarsi ai cambiamenti e soprattutto un forte legame con il nostro Paese, ne abbiamo parlato con Matteo Frattino, Head of Marketing di Electrolux Appliances Italia
Sostenibilità, innovazione, capacità di adattarsi ai cambiamenti e soprattutto un forte legame con il nostro Paese, sono solo alcuni aspetti che caratterizzano l’attività di Electrolux in Italia ma non solo. In questi ultimi anni il Gruppo svedese, come tutto il mercato degli elettrodomestici, ha dovuto affrontare sfide e cogliere opportunità. Ecco cosa ci ha raccontato Matteo Frattino, Head of Marketing di Electrolux Appliances Italia.
In questi ultimi anni il grande elettrodomestico ha vissuto un periodo molto positivo. È un trend che si sta confermando anche nel 2022? Quale eredità ha lasciato questo complicato periodo al settore in generale a Electrolux in particolare?
I dati del 2021 ci confermano che il grande elettrodomestico ha performato ottimamente con crescite a doppia cifra, con un buon risultato del canale technical, ma ha registrato addirittura un trend eccezionale per quello dei cucinieri. Si tratta di un tendenza che si potrebbe riconfermare nel 2022, in quanto la maggiore permanenza in casa delle persone che contraddistingue questo periodo post pandemia le porta a svolgere con più frequenza, tra le mura domestiche, diverse attività (penso, soprattutto, alla cucina e al lavaggio delle stoviglie). E poi, soprattutto nel 2020, si sono messe in luce nuove categorie, come quelle della purificazione dell’aria e della pulizia della casa, che ci hanno spinto anche ad adattarci a questa domanda per essere in sintonia con i nuovi scenari che si stavano delineando. Ed esempio, abbiamo rivisto la struttura e l’architettura del nostro sito web per andare da un lato a proporre soluzioni sulla cucina e dall’altro a raccontare storie attraverso i nostri ambassador. Parallelamente vediamo emergere una forte sensibilità verso i temi legati alla sostenibilità, che il cliente si aspetta e che fanno crescere un brand più velocemente degli altri. Questo certamente giova al nostro Gruppo, per il quale il rispetto dell’ambiente è un valore distintivo e fondante che investe l’intera cultura aziendale, e che sempre più ci guiderà nell’ideazione e sviluppo degli elettrodomestici così come nei processi produttivi.
Infatti a Eurocucina avete presentato GRO. Ci può spiegare questo concept? Come si lega questo progetto al concetto di sostenibilità promosso da Electrolux?
GRO è stato una sorpresa anche per me. Perché dopo aver visto tante presentazioni del progetto, poterlo toccare con mano è stato veramente qualcosa di unico e non è un caso che il progetto abbia riscosso grande interesse da parte della stampa e delle televisioni. GRO è un concetto di cucina del futuro che si inserisce in uno dei pilastri del nostro Better Living Program che ha come obiettivo quello di portare le persone ad uno stile di vita più sostenibile. Il concetto si basa sulle indicazioni emerse dal noto rapporto EAT-Lancet e vuole incoraggiare il consumatore ad una alimentazione più sana e sostenibile ed esplorare anche nuovi alimenti e abitudini che possono rendere un processo quotidiano veramente amico dell’ambiente. Questo concept è suddiviso in otto comparti intelligenti che da un lato mostrano come conservare bene gli alimenti, dall’altro come creare nuove ricette partendo da questi nuovi concetti ma anche con l’aiuto di particolari piccoli elettrodomestici. Il tutto guidato da un assistente virtuale e interattivo. Questo progetto, come accennavo, ha avuto grande visibilità e ci sta permettendo di raccontare a molte persone l’approccio di Electrolux alla sostenibilità.
Il grande elettrodomestico è diventato un prodotto con un contenuto tecnologico sempre più elevato. Come si comunica al consumatore finale tutta questa innovazione?
Credo che la nuova etichetta ci abbia permesso di mettere a tema l’innovazione aiutati anche dalla nuova sensibilità sul risparmio energetico. Il consumatore finale, infatti, ha sempre più bisogno di numeri e dati concreti per avere piena consapevolezza del contenuto tecnologico di un prodotto. Per questo motivo abbiamo scelto di utilizzare uno strumento che non è proprietario ma che ci fregiamo di essere tra i primi ad utilizzare. Sto parlando di Youreko, un tool che permette al consumatore di identificare l’elettrodomestico che garantisce il risparmio maggiore, in termini di costi energetici. L’altro canale di comunicazione, che vediamo funzionare forse di più con i prodotti AEG, che si collocano nella fascia medio-alta, è quello degli influencer o ambassador che hanno provato i nostri prodotti che poi ne spiegano i punti di forza in modo semplice. È una comunicazione digital che inevitabilmente sfocia nel fisico. E il nuovo showroom di AEG a Porta Nuova a Milano nasce proprio con quest’ottica perché c’è ancora la necessità di vedere e toccare i prodotti, soprattutto quelli di fascia alta.
I negozi fisici quale valore aggiunto possono dare al mercato GED in questo senso?
A mio avviso i negozi fisici devono andare nella direzione dei concept store, devono selezionare in modo attento la gamma esposta perché copra tutti i segmenti di mercato e pensare un’esposizione che permetta ai consumatori di fare esperienza dei prodotti. Poi non dobbiamo dimenticarci che quello del GED è un settore ancora molto legato al trade tradizionale quindi un brand deve essere bravo in tutto ciò che è la comunicazione sul punto vendita, la produzione di materiali POS efficaci, o nella creazione di aree di showrooming per intercettare il pubblico, anche se sono tutte attività che richiedono investimenti molto più consistenti rispetto, ad esempio, ad una campagna digital e non sempre ci sono risorse per attuarle. Comunque negli ultimi anni vedo nei player del retail la crescente volontà di creare una reale partnership con l’industria che vada al di là delle vecchie logiche degli sconti o del contributo.
Quali sono le peculiarità del mercato italiano dell’home appliance rispetto agli altri paesi nei quali siete presenti?
Il canale fisico è ancora molto importante in Italia. La quota delle vendite online ha avuto un’accelerazione ma è ancora relativamente bassa rispetto all’Europa, soprattutto del nord. Occorre poi tenere conto del fatto che in Italia il canale cucinieri, contraddistinto da caratteristiche e peculiarità diverse rispetto agli altri Paesi europei, continua a raggiungere numeri importanti.
In tutto questo la filiale italiana di Electrolux viene ritenuta un’eccellenza dalla casa madre, ad esempio, sulla comunicazione relativa ai forni a vapore. C’è ancora molto da fare, ma tutte le attività che abbiamo messo in campo per spiegare questa tecnologia sono state efficaci e prese ad esempio dalle nostre filiali degli altri Paesi europei.
L’assistenza post vendita è un tema sempre caldo soprattutto per prodotti che hanno un utilizzo indispensabile alla quotidianità. Come siete attrezzati su questo fronte?
Il tema del servizio sta diventando sempre più strategico. Ad esempio, in Italia il consumatore non sa che anche il produttore può riparare un elettrodomestico, infatti in caso di problemi ci si rivolge normalmente al rivenditore dove si è acquistato il prodotto o a un centro assistenza: per cui per noi produttori diventa importante far sapere al pubblico quali servizi siamo in grado di offrire, ma allo stesso tempo dobbiamo costantemente aggiornare i servizi che mettiamo a disposizione e garantirne la qualità. Questo impone che tutta la filiera del servizio sia sempre ad un livello impeccabile perché da esso dipende l’immagine del produttore. E questa è una sfida interessante per chi, come me, lavora nel marketing.
L’offerta Electrolux tocca numerose categorie di prodotto. A cosa bisogna fare particolare attenzione nella gestione di una offerta così variegata?
Innanzitutto bisogna focalizzarsi su quelli che sono i nostri punti di forza in fatto di tecnologie e di prodotti distintivi del nostro brand. Ad esempio uno dei nostri pillar è la sostenibilità e quindi parliamo dei prodotti che più rappresentano questa tematica, come il forno a vapore oppure al nostra lavastoviglie che permette di scegliere un programma più ecologico rispetto a uno più veloce; oppure l’AutoDose nelle lavatrici, o, ancora, il programma vapore che permette di “rinfrescare” i capi invece che lavarli se non è necessario. Anche nel mondo della refrigerazione abbiamo numerose funzionalità che dimostrano la nostra attenzione alla sostenibilità. Questi argomenti vanno comunicati a tutti i livelli dai social, all’adv classica fino ad arrivare al trade perché possa essere percepita l’unicità della proposta di Electrolux. In parallelo a questa importante narrazione, è altrettanto strategica la flessibilità aziendale, cioè la capacità di adattarsi in modo veloce ai cambiamenti per non perdere le opportunità che il mercato offre.
Il grande elettrodomestico è pronto per essere venduto online? Quali sono le criticità da superare affinché anche il GED si possa ritagliare una quota importante in questo canale?
È un grande tema che abbiamo affrontato quando abbiamo deciso di allestire il nostro sito e-commerce due anni fa. È un tema molto delicato perché crea delle competition interne ed esterne. Esistono anche brand che hanno fatto la scelta di affiancare il digitale con una rete fisica, ma questo dipende anche dalla strategia e dalla forza di un marchio. Noi puntiamo a offrire una gamma completa di prodotti, ma anche di servizi, che vanno dal ritiro dell’usato alla consegna al piano, all’installazione tutto compreso nel prezzo.
Torniamo all’Italia. Avete annunciato un importante piano di investimenti per il nostro Paese. Quanto è strategica la produzione italiana per Electrolux?
L’Italia è sempre stata il cuore di Electrolux e per il Gruppo rappresenta un’eccellenza dove lavorano più di 5.000 persone con cinque siti produttivi, tra cui quello di Susegana, la fabbrica più automatizzata del Gruppo a livello mondiale che produce frigoriferi da incasso e che ospita 1,2 km di linee di montaggio, dotate di oltre 6.000 sensori e 116 robot. Non solo: visto che l’Italia rimane il centro della creatività mondiale e del design, abbiamo diversi centri di ricerca e sviluppo con impiegate più di 1.000 persone in team multiculturali che sono un valore aggiunto per l’azienda così come le quote rosa, che da sempre rappresentano una ricchezza per tutto il Gruppo. Non voglio dimenticare infine Milano dove si trova la nostra sede commerciale ed è l’ennesimo elemento che sottolinea come il legame tra Electrolux e Italia sia forte.