Xiaomi

In un comunicato ufficiale la società conferma di essere stata tolta dalla blacklist nella quale era stata inserita da Trump prima di lasciare la casa bianca

È ufficiale Xiaomi è stata tolta dalla blacklist nella quale era stata inserita da Trump prima di lasciare la casa bianca lo scorso gennaio. La notizia era già stata anticipata su questo sito e da diverse agenzie tra cui Reuters e Bloomberg, ma ora è attivata l’ufficialità, come comunicato in una nota della stessa società cinese.

Xiaomi (la “Società”) è lieta di annunciare che in data 25 maggio 2021, alle ore 16:09 (Eastern Standard Time), il Tribunale Distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto di Columbia ha emesso un ordinamento definitivo per annullare la designazione della Società da parte del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti come “Communist Chinese Military Company” (CCMC). Annullando la designazione, il tribunale ha formalmente eliminato tutte le restrizioni sulla capacità delle persone statunitensi di acquistare o detenere titoli dell’azienda. La Società è grata per la fiducia e il sostegno dei suoi utenti globali, partner, dipendenti e azionisti. Ribadisce di essere una società aperta, trasparente, quotata in borsa e gestita in modo indipendente. La Società continuerà a fornire prodotti di elettronica di consumo e servizi affidabili agli utenti, e a costruire incessantemente prodotti incredibili a prezzi onesti per permettere a tutti nel mondo di godere di una vita migliore attraverso la tecnologia innovativa.”

Ricordiamo che nelle prime settimane di gennaio l’amministrazione Trump aveva deciso un Ban commerciale sostenendo che la società cinese avesse dei rapporti stretti con l’esercito del proprio paese e per questo non potesse essere affidabile. Xiaomi già allora aveva voluto precisare di avere rispettato sempre la legge e agito in conformità con le disposizioni e i regolamenti delle giurisdizioni dei Paesi in cui svolge la propria attività. La Società aveva ribadito di fornire prodotti e servizi per uso civile e commerciale. Confermando inoltre di non essere posseduta, controllata o affiliata in alcun modo all’esercito cinese e di non essere una “Società militare comunista cinese” così come l’ha definita dal National Defense Authorization Act statunitense. Inoltre per rafforzare la propria posizione Xiaomi il 29 gennaio 2021 ha avviato un procedimento presso il Tribunale distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto di Columbia contro il Dipartimento della Difesa e il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, ritenendo che la decisione di includere la Società come “Compagnia militare cinese comunista” sotto la NDAA da parte del Dipartimento della Difesa e del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti sia stata di fatto errata e ha privato la Società del giusto processo legale. 12 marzo 2021 Xiaomi aveva portato a casa la prima vittoria quando la Corte distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto di Columbia ha concesso un’ingiunzione preliminare riguardo l’attuazione e applicazione della designazione di Xiaomi quale “Compagnia militare cinese comunista”.