Lo storico distributore di tecnologia di Torino compie 30anni dalla nascita e festeggia il traguardo rinnovando anche il logo
Nital, il distributore di tecnologia di Torino, nasceva 30anni fa e precisamente il 2 aprile del 1991 nel capoluogo piemontese, con il compito principale di distribuire in Italia il prestigioso marchio fotografico giapponese Nikon. Nascendo da una costola del Gruppo Fowa, l’azienda possedeva già il know-how per assumere un ruolo da protagonista nel settore fotografico, potendo anche usufruire dell’esperienza e delle strutture di una società che già dal secondo dopoguerra si era specializzata nella distribuzione di marchi leader sul mercato fotografico italiano come Fowa appunto.
In questi anni Nital è sempre stata in grado di cogliere le esigenze e le tendenze del mercato, individuando nuovi segmenti e mercati nei quali operare con determinazione per conquistare una leadership in termini di vendite e servizi in settori emergenti. Per celebrare il suo 30° compleanno Nital ha deciso di presentare il restyling del suo logo aziendale, a 7 anni dalla sua ultima revisione. Per il nuovo logo è stata prevista anche una “special edition” dedicata appositamente al 30° anniversario dalla nascita.
L’azienda sottolinea che: “Il percorso di “aggiornamento” di un logo non è semplice, soprattutto quando quest’ultimo non è legato alla produzione di beni fisici ma all’erogazione di servizi. È il caso di Nital che, pur “solo” importando e distribuendo molti brand hi-tech, dopo 30 anni di attività è comunque ampiamente riconosciuta come importante protagonista del mercato tecnologico italiano. Il suo logo, ben noto ad operatori e clienti, non vuole essere semplicemente l’aspetto visivo dell’azienda ma, per la dinamica realtà torinese, rappresenta un valore più complesso, capace di definirne i valori intrinseci e la sua storia. Nella sua nuova veste grafica, il logo Nital viene addolcito e reso più attuale, a conferma della continua ricerca dell’azienda di elementi moderni e della sua inarrestabile propensione verso il futuro; il pallino rosso, introdotto 7 anni fa, propone nuovamente, laddove possibile, le date (19)58 – (19)91, ad indicare l’appartenenza della Nital al gruppo di aziende guidato dalla capostipite Fowa, nata nel 1958”.
“Con il nuovo logo Nital vogliamo raccontare una azienda capace di evolversi e di guardare al futuro con grande apertura, fantasia, coraggio e spirito di adattamento; una azienda che non cambia i suoi valori intrinseci ma, anzi, li porta ancor più fortificati e saldi nel futuro, verso nuovi orizzonti, nuove sfide e nuovi traguardi” sottolinea Aldo Winkler, CEO di Nital. “Il 2 aprile si festeggia il 30° anno di attività di Nital ed è un piacere per me ricordarlo e condividere l’emozione per questo importante anniversario, rivolgendo un pensiero a tutti coloro che hanno preso parte alla nostra storia. Questi 30 anni ci hanno visto raggiungere molti obiettivi e compiere scelte e cambiamenti talvolta audaci. Quello che, però, non è mai mancato da 30 anni a questa parte e che mai mancherà, è il profondo e costante impegno nel proporre a chi fa parte del “mondo Nital” soluzioni innovative, prodotti all’avanguardia, esperienza, competenza e passione. Seppur siano molti i traguardi tagliati e i successi ottenuti, questo anniversario è solo una tappa del cammino che abbiamo intrapreso e so bene che ci saranno molte nuove sfide da raccogliere. E noi siamo pronti! Pronti a lavorare con lo stesso entusiasmo, la stessa tenacia e la stessa passione del primo giorno, che sono poi gli elementi principali che ci hanno permesso di arrivare fin qui” dichiara Winkler. “Voglio, in questa sede, ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a rendere possibile il raggiungimento di questo importante traguardo: i brand che ci affidano la distribuzione dei loro prodotti, i nostri partner commerciali, i fornitori, i dipendenti e collaboratori che compongono una squadra incredibile e, infine, i clienti finali che, scegliendo un prodotto “by Nital”, scelgono l’eccellenza che ogni giorno cerchiamo di proporre al mercato”.